E finalmente mi sono deciso a usare gli scarti degli estratti di malto e dei malti speciali e luppoli dell’anno scorso per fare questa benedetta IPA (Indian Pale Ale) partendo da una ricetta di Charlie Papazian, la IPA Palilalia.

IPA kataRaSu - qbrew 1

# 5 IPA kataRaSu

Dalle schermate prese da Qbrew si leggono gli ingredienti e si vede che ci sono andato giù pesante, praticamente ho sforato verso l’alto tutti i parametri dello stile IPA.

La temperatura, dopo aver fatto raffreddare le 2 pentole in lavabo e aggiunto acqua fredda nel fermentatore, era di 30 gradi, quindi per inoculare lo starter che avevo preparato 2 giorni prima ho dovuto aspettare l’indomani mattina con temperatura rilevata di 23°. Avrei dovuto aspettare che scendesse ancora di 2 o 3 gradi, speriamo che non comprometta la qualità finale.

ERRORI

In tutte le cotte faccio delle cappellate.
Stavolta ho avuto la grande idea di usare come pentola secondaria (quella senza luppoli) una pentola di ghisa. Solo pochi minuti prima di tirarla via dal fuoco e metterla nel lavandino con acqua ghiacciata mi sono ricordato (o meglio mi è venuto il dubbio, perchè non ne sono sicuro) che alla ghisa è meglio evitare shock termici perchè si potrebbe spaccare.