Dopo 2 aggiornamenti di Ubuntu ho deciso per un’installazione pulita di Intrepid Ibex, non tanto perchè il sistema operativo non andasse bene ma perchè volevo rimettere mano alle partizioni create 18 mesi fà quando ho assemblato il computer.
Il vecchio partizionamento l’avevo creato quando usavo Windows e prevedeva 2 grosse partizioni di circa 110 GB in NTFS, una per i dati nel disco A e l’altra per il backup nel disco B.

Linux aveva nel disco B una partizione /Root da 27 GB e una /Home da 65 GB.

Ho deciso di fare più spazio al pinguino e ingrandire la /home e già che c’ero ho creato una partizione primaria aggiuntiva (sdb1) per poterci installare OpenSolaris 2008.11, che a quanto pare necessita di partizione primaria allocata prima della swap di Linux.
La swap inoltre l’ho spostata alla fine delle partizioni utili (le ultime 2 sono per S.O. di prova, quindi modificabili senza problemi) in modo da poterla ingrandire se un domani riuscissi a far funzionare il Suspend/Hybernate.

Vari Filesystem

Prima di decidere il nuovo partizionamento ho fatto qualche ricerca e ho deciso di sbizzarrirmi:

  • ho creato una partizione di /boot da 500 MB in ext2 che a quanto pare è più veloce di ext3 e visto che contiene solo i dati del boot in lettura il journaling di ext3 è inutile
  • ho creato una partizione XFS per i grossi file, immagini ISO di CD e DVD e dischi VDI di parecchi GB di Virtualbox. Questo FS a quanto pare è ideale per file di grosse dimensioni

Il filesystem XFS è durato un solo giorno perchè per riempirlo dei grossi dati durante il copia-incolla mi rendeva il PC del tutto inutilizzabile, non riuscivo ad aprire nessuna applicazione. Ho copia-incollato per controprova la stessa cartella contenente parecchi GB di ISO nella /home in ext3 e non mi ha causato nessun problema al sistema, qualche rallentamento di sicuro ma nessun problema. Quindi addio XFS.

Per tirarlo via ho usato GParted riformattandolo come ext3, cambiandogli la destinazione d’uso e il punto di montaggio. A saperlo prima questi 65 GB li aggiungevo alla /home.

Il maledetto UUID

Lo UUID è un identificativo univoco delle partizioni. Dopo aver formattato con GParted la partizione XFS in Ext3 lo UUID è cambiato, e purtroppo nessuna procedura automatizzata si offre di modificare la tabella delle partizioni /etc/fstab che Linux legge in fase di avvio.

Non sapendolo ho riavviato e ho avuto un bel messaggio di errore che mi avvisava che lo UUID era inesistente e bisognava correggerlo a manina. Per proseguire il boot del S.O. mi pare che si doveva premere CTRL + D (la cosa bella di Linux è che quando ci sono errori quasi sempre ti viene fornita una spiegazione e un modo per tirarsene fuori).

Quindi per poter correggere lo UUID della partizione /dev/sdb7 è necessario modificare il file /etc/fstab, correggere il filesystem (non più XFS ma ext3) e inserire il nuovo UUID.

Per conoscere lo UUID avviare un terminale e dare il comando

sudo vol_id --uuid /dev/sdb7

nel caso della partizione 7 del secondo hard disk, quindi conservare il nuovo numero magico e modificare la tabella delle partizioni dando sul terminale

sudo gedit /etc/fstab

e modificando il foglio che si apre, inserendo il nuovo UUID e modificando il filesystem e volendo il punto di montaggio, ottenendo qualcosa del genere:

# /dev/sdb7
UUID=14054f17-2c71-442e-a349-xxx /montaggio ext3 relatime 0 2

Salvare e riavviare per avere la partizione nuovamente disponibile all’interno della struttura delle directory.