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Informatica e Varie, Linux e Ubuntu

Linux? molto stabile ma poco "intuitivo"

linuxLinux è molto stabile e sicuro, ha un ottimo parco software, un buon riconoscimento hardware ed è un S.O. molto personalizzabile.
Detto ciò non posso non essere (parzialmente) d’accordo con chi sostiene che Linux sia un S.O. scritto da programmatori per programmatori. L’usabilità e la semplificazione in questo S.O. ha fatto passi da gigante, ma è sotto gli occhi di tutti che ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare.

Io uso Ubuntu Linux con ambiente desktop Gnome e le mie critiche sono rivolte esclusivamente a questo ambiente ed in particolare al file manager Nautilus che uso massicciamente. Se fossi un utente KDE probabilmente la mia “lista nera” sarebbe molto più lunga, visto il caos organizzativo che ha da sempre contraddistinto quell’ambiente desktop.

1. Nautilus e i permessi

Se si clicca su un file di sistema, Nautilus non chiede la password dell’amministratore per farcelo editare, si limita a informarci che non abbiamo i permessi sufficienti.
Visto che ha questo grosso problema ci si aspetterebbe che funzioni di amministrazione come “Apri un terminale quì”, “Apri Nautilus come root” “Apri un’applicazione come root” siano attivabili da un menù delle preferenze avanzato.
Invece ti devi installare (sempre che qualcuno ti abbia informato dell’esistenza) degli script addizionali che suppliscano a queste deficienze.

Da poco ho scoperto PCMan File Manager, un file manager alternativo che risolve il problema dei file di cui non si hanno i privilegi con un comodo menù Strumenti che consente di aprire un Terminale nella posizione corrente e di aprire la cartella in cui ci si trova come Root. Supporta inoltre la navigazione a schede (tab). Un software sviluppato da un solo programmatore e non ancora maturo, ma quelli di Nautilus farebbero bene a dargli un’occhiata.

2. Nautilus e la vista ad albero

nautilus file managerLa modalità ad albero (vedi a sinistra) del file manager è stata concepita in modo poco logico.
Se clicchi in una directory dell’albero, sul triangolino per espanderne il contenuto, vuol dire che vuoi vedere cosa c’è dentro. Quindi se dentro una directory ce ne sono 50 ci si aspetta che la directory di livello superiore scorra in alto fino a quando tutte le sottodirectory siano elencate (naturalmente se c’entrano tutte nel monitor). Questo è un comportamento normale, in uso già in Windows 95.
Capisco che non si voglia copiare, ma quì non c’è nulla da copiare, la logica impone che il comportamento corretto sia quello, e non farmi fare kilometri con il mouse per andare sempre a scrollare.

3. La condivisione

La condivisione in Linux è intesa esclusivamente come condivisione in rete. Il sistema cerca di installare dei server per condividere con Windows e con altri Unix. E la condivisione locale? Semplice, clicchi col destro su una cartella e selezioni Condividi cartella, oppure metti i tuoi file nella cartella Pubblici / Public. Semplice se non fosse che i file appartengono sempre all’utente che li ha messi, quindi gli altri utenti non possono editarli/cancellarli. E allora che condivisione è?
Ho il dubbio che probabilmente non ho compreso qualche meccanismo, ma purtroppo se si prova a cercare documentazione online, la condivisione viene SEMPRE intesa come condivisione in rete.

4. gThumb

Mi piace molto questo software veloce e leggero, ideale per visualizzare immagini, ritagliarle e ridimensionarle. Purtroppo non salva nel formato GIF, ma solo in JPG/PNG, e questo a volte è un problema.

5. Linux InCompatibility

Nel 2008 non esiste ancora un metodo univoco per installare software su Linux. E non mi riferisco ai gestori di pacchetti RPM vs APT/DEB. La gestione di questi pacchetti è ottima, se la sognano anche su Windows e non ha nessuna importanza quale dei 2 metodi ogni distribuzione scelga. Sono entrambi molto semplici da usare. Ma RPM/APT servono ad installare/aggiornare software che sono sui server delle distribuzioni, quindi solo per il software open-source.
Quello che manca è un installer universale per il software non open-source, commerciale, freeware e shareware. Non è normale che una software house debba sviluppare il suo software in decine di formati differenti in base alla distribuzione. E se consideriamo che una distribuzione ha una vita media di 6 mesi il lavoro decuplica rispetto a Windows che cambia ogni 4/5 anni.
Questa mancanza fa si che in alcuni casi per installare del software sia necessario digitare qualche comando nel Terminale. Non è nulla di complicato ed il Terminale a volte può addirittura velocizzarti il lavoro, ma il suo uso dovrebbe essere una libera scelta, non un’imposizione.

6. Gli aggiusta software

Ubuntu e tutte le distribuzioni, e credo tutti i progetti come Gnome, hanno la pretesa di dover “aggiustare” i software altrui.
Sono tutti talmente convinti di essere i migliori programmatori del mondo da dover per forza cambiare qualcosina in Firefox, OpenOffice e altri ottimi programmi. Forse nessuno ha fatto mai notare a questi signori che Firefox e OpenOffice hanno più utilizzatori di tutte e 500 le distribuzioni Linux messe assieme, e che quindi i loro software vanno più che bene così come sono.
Visto che si tratta di software a sorgente aperto, in pieno spirito collaborativo, quando trovano una falla in questi programmi dovrebbero sviluppare una patch e inviarla direttamente agli sviluppatori del software incriminato.
Non siamo una comunità collaborativa? Evidentemente no, altrimenti non esisterebbe il punto 5.

Conclusioni

Quando ho iniziato a scrivere questo post pensavo che ne venisse fuori una lista più lunga, forse ho dimenticato qualcosa, oppure le cose che non mi vanno a genio non sono poi così tante.

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2 Commenti

  1. mcz

    Ho letto il tuo post e mi ha fatto sorridere.
    Se tu avessi usato una distribuzione diversa, con KDE, ti saresti certamente trovato meglio.

    Primo punto: Nautilus fa pena. Usa konqueror e avrai tante di quelle opzioni attivabili col mouse da dover passare alcuni giorni per scoprirle tutte. In particolare l’emulatore di terminale e ha una piccola icona sulla barra superiore con cui lo apri. In quanto ad ‘esegui come root’ è una delle tante scelte possibili col tasto destro del mouse. Per quel che riguarda la vista ad albero la scrolli con la rotellina del mouse (io preferisco questo sistema al fatto che l’albero stesso si muova per conto suo).

    Punto 2: Non mi è chiaro cosa intendi con il discorso della condivisione. Si può mettere un qualsiasi file in una cartella e decidere chi può leggerlo e chi può modificarlo (possono essere persone o gruppi di persone diverse) con un click destro del mouse. Questo almeno con KDE.

    Punto 3: gThump non lo uso. Uso Kphotoalbum o Digikam che sono anni luce più avanti e completi. Il formato GIF è un formato proprietario (brevettato), pertanto sarà difficile che tu lo possa usare con Linux. Usa il formato png che è migliore (così come ogg è migliore di mp3).

    Punto 4: la presunta incompatibilità. E’ vero che ogni distribuzione usa un suo metodo di installazione. Non è vero che non ci siano installer universali. Basta che pensi ai driver Nvidia che vengono forniti con un installer valido per tutti. Inoltre qualsiasi programma opensource può essere installato da sorgente con i tre semplici comandi configure, make e make install. E con questo metodo non solo vengono installati, ma vengono anche automaticamente ottimizzati per il sistema su cui girano.

    Punto 5: gli aggiusta software. Sbagli. le modifiche effettuate sono sempre comunicate agli sviluppatori originali. Quello che ti ha spinto alla critica è un altro fatto. Alcune distribuzioni, Ubuntu in testa, credono di far bene nascondendo o modificando alcune funzioni ritenute troppo difficili per la loro utenza. Detto in soldoni, il KDE che installi con Ubuntu, se non stai attento ad evitare alcuni pacchetti della distribuzione, è ben lontano dal KDE normale. Molte funzioni vengono nascoste o disabilitate. Che questo sia un bene o un male dipende dal punto di vista. Io preferisco distribuzioni più serie, come Debian o Gentoo, che rispettano il lavoro altrui.

    Quindi come vedi è solo questione di cosa si usa.

    Se leggi il mio libretto Linux: come e perchè (http://mcz.altervista.org/index.html) tra molte cose interessanti, troverai anche un esempio di KDE configurato in modo da rendere la vita semplice e rilassante.

  2. pi3tr0

    @ mcz
    Da quando uso linux come OS primario (settembre) non ho usato KDE per un motivo semplice: lo odio (l’ho provato varie volte nel corso degli anni, sia KDE2 che il 3, sto aspettando che il 4 diventi usabile per fare un’altro tentativo, in realtà l’ho già provato e non mi pare che quel senso di “disorganizzazione totale” sia stato eliminato).
    È vero che le applicazioni base di kde sono quasi tutte superiori a quelle gnome, ma purtroppo installarle su gnome da un senso di incoerenza alla grafica che non mi piace, quindi non installo nemmeno thunar, il file manager di xfce che mi piace, solo perchè mi installa troppa roba xfce

    In linea di massima, quasi tutte le critiche che io faccio sono dettate dal fatto che mi metto nei panni dell’utente comune e non perchè abbia particolari difficoltà con il sistema operativo e nemmeno con la shell, conosco pochi comandi anche perchè non è che ci sia bisogno di conoscerne tanti.

    In questa prospettiva (quella del sistema difficile per l’utente comune), quando tu dici che esiste l’installer universale per linux dici una baggianata, perchè è vero che è universale, ma è anche vero che devi usare il terminale, cosa che per un utente normale vuol dire “linux è difficile”.

    Riguardo al fatto del formato gif, la risposta che mi sono sentito dire è sempre la stessa: usa PNG che è migliore.
    Uso quasi sempre PNG e JPG, ma di tanto in tanto ho l’esigenza di salvare in GIF. Poi la storia dei brevetti sul GIF non la capisco, perchè GIMP salva in GIF e GIMP è installato in tutte le distro? quindi GIMP è fuorilegge?

    Infine il discorso sulla condivisione: quì evidentemente c’è qualcosa che non ho capito perchè non trovo nulla su Google. Io intendo la condivisione “locale”, ma se scelgo una cartella da condividere mi parte l’installazione di Samba o dell’altro software per condividere online con altri sistemi Unix. La condivisione “normale” sembra non sia contemplata e quindi non capisco a cosa servano le directory Public degli utenti. Infatti se io metto dei file nella mia directory Public, gli altri utenti “locali” possono solo leggere e non modificare i file. Se io setto la mia Public directory con i permessi 777 (lettura e scrittura per tutti) mi modifica tutti i file presenti e li rende scrivibili dagli altri utenti, ma se domani ci butto dentro un nuovo file questo sarà di nuovo mio con permessi di sola lettura. Come si fa a renderla 777 a vita?

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