eeepcIl problema di Linux (su computer desktop) è che i produttori di hardware non rilasciano driver per Linux per le loro periferiche e i produttori di software non investono in Linux perché la base di utenti è troppo bassa. Senza driver e senza software famosi Linux non può crescere e se non cresce i produttori non rilasceranno driver e software. È il cane che si morde la coda, ma non è del tutto vero perché in ogni caso, in ambito domestico, Linux cresce, nell’ultimo anno fra il 50 % e il 100% a seconda delle statistiche (le pubblicherò in un prossimo post).

Da utente Linux costretto sempre ad informarsi prima di acquistare una qualsiasi periferica per essere sicuro che funzioni a dovere anche senza driver, credevo che la situazione potesse cambiare grazie ad una maggiore diffusione del pinguino per merito di Dell e di Asus con il suo nuovo EeePc.

Ma queste 2 aziende hanno solo sfruttato il gran tam tam che si può scatenare in rete se si annuncia qualcosa che ha a che fare con il mondo open source, in pratica hanno sfruttato internet e l’open-source per farsi pubblicità gratuita.

Dell lo ha fatto nel 2007 con l’iniziativa DellIdeaStorm dove ha coinvolto gli utenti per sapere cosa vogliono nei loro computer. Al primo posto si è piazzato Linux, al secondo OpenOffice. Dopodiché Linux è stato inserito sulla bellezza di 3 miseri modelli e tra l’altro Linux come S.O. è nascosto, alla voce S.O. la scelta è (o era nel 2007) fra Vista e XP. Per scegliere un computer con Linux devi scrivere Linux o Ubuntu nel loro motore di ricerca e sperare che quei 3 fo***ti modelli saltino fuori. La vendita è iniziata verso aprile/maggio solo negli USA e ne sono stati venduti “solo” 40.000 a fine 2007. Bisogna però considerare che la differenza di prezzo rispetto all’equivalente con Vista era di soli 50 $ (che evidentemente per prodotti che ne costano quasi 1.000 non sono un buon incentivo) e che se un prodotto non lo esponi difficilmente riuscirai a venderlo.

Asus ha fatto la stessa identica cosa. Ha lanciato questo mini portatile con Linux venduto solo a Taiwan e negli USA, ha aspettato che mezza internet gli facesse pubblicità gratuita e adesso ha deciso che i nuovi modelli avranno Windows XP. Rimarrà sempre la versione Xandros Linux, ma nel 2008 punteranno tutto su Windows XP. Hanno venduto 300.000 portatili con Linux in circa 6 mesi e adesso che finalmente il prodotto è disponibile in tutto il mondo tornano a Windows XP.
Quindi hanno sfruttato l’open-source per farsi pubblicizzare il prodotto a costo zero e contemporaneamente hanno fatto pressioni su Microsoft per avere Windows XP a prezzi stracciati, sapendo bene che MS non ha nessuna intenzione di perdere fette di mercato.

Ma come dicevo nel titolo va bene lo stesso per i seguenti motivi:

  • anche se i produttori non hanno seriamente intenzione di usare Linux, questo cresce in ogni caso
  • i prezzi dei computer e delle licenze Windows stanno scendendo
  • questi computer che sfruttano l’immagine di Linux e dell’open-source sono in ogni caso Linux compatibili, e non è poco

Nel giro di pochi giorni prima Wal-Mart ha deciso di togliere dagli scaffali i computer con Linux gOS da 199 $ che andavano a ruba perché “non era quello che volevano i loro clienti” e adesso Asus cambia strategia e rimette Windows XP su un computer vendutissimo.
Qualche complottista non potrà fare a meno di pensare che sotto ci sia lo zampino di Microsoft e che la situazione ricorda qualcosa di già vissuto negli anni ’90 quando M$ fu accusata di pratiche anti concorrenziali dall’antitrust USA.

Io penso che probabilmente Linux non è ancora pronto per la massa e che gli sviluppatori dovrebbero concentrarsi esclusivamente su quegli aspetti (ormai pochi) che rendono il sistema operativo non ancora alla portata di tutti.